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La terapia Chelante con EDTA

La terapia chelante con EDTA serve a rimuovere, dal corpo, i depositi, spesso misconosciuti dei Metalli Pesanti Tossici. In natura esistono vari metalli. Alcuni, come il ferro, lo zinco, il rame sono presenti nel nostro corpo, in una concentrazione utile per migliorarne la funzionalità. Il ferro, ad esempio, è un componente importante dell’emoglobina, che è la molecola presente nei globuli rossi, e che ha il compito di trasportare l’ossigeno ai tessuti.

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Al contrario, altri, definiti “Metalli Pesanti o Tossici”, come Alluminio, Mercurio, Piombo, Arsenico, Gadolinio sono metalli che non svolgono nessun ruolo positivo, a nessun dosaggio, neanche minimo, anzi, la loro presenza nel corpo crea solo uno stato di intossicazione, cioè crea una serie di danni, che poi inducono la comparsa di varie malattie, tra cui spesso quelle degenerative e tumorali. I metalli Pesanti tossici sono presenti, come inquinanti, in cibi, bevande, aria, abiti e oggetti vari. Penetrano in maniera insidiosa nel nostro organismo, si accumulano lentamente e progressivamente nei tessuti e negli organi (ossa, fegato, rene, SNC, tessuto adiposo), e qui svolgono la loro azione dannosa. L’insieme delle sostanze tossiche, che lentamente si accumulano nel corpo, rappresenta il “body burden”, o “zavorra corporea”.

È un carico tossico, che aumenta, giorno dopo giorno, in maniera insidiosa, senza che ce ne rendiamo conto. L’idea dominante è che nulla si può fare per difendersi da questo stato di intossicazione cronica, e che bisogna aspettare ed accettare il triste destino di questi “tempi moderni”, sperando che scoprano il farmaco giusto ed il vaccino ultra-potente, capace di evitare la morte. Al contrario è possibile affermare, con fermezza e rigore scientifico, che esiste una strada per evitare questo triste destino, fatto di usura cronica e progressiva. Una strada, che ci permette di conservare il nostro stato di salute, è percorribile, adesso, in questo momento, e dà risultati concreti e tangibili.

La strategia da attuare, per mantenere la condizione di salute, si realizza in tre punti:

1) conoscere le fonti che determinano il carico di Metalli Pesanti;

2) far funzionare al meglio le enormi capacità difensive del corpo, adottando un corretto stile di vita, fondato su un’alimentazione appropriata, un’attività fisica adeguata, ed una buona gestione dello stress psico-sociale ("lifestyle" degli autori anglosassoni o “daita”, dal greco, che significa non solo alimentazione, ma, appunto, "stile di vita").

3) aiutare l’azione di disintossicazione con farmaci capaci di legarsi ai Metalli Pesanti accumulati nel corpo, e di permetterne l’eliminazione per via renale, come accade con la Terapia Chelante con EDTA.

L'EDTA, cioè l'acido etilen-diamino-tetracetico fu sintetizzato, per la prima volta, in Germania nel 1935. È una molecola capace di incorporare, all'interno della sua struttura eterociclica ad anello, uno ione metallico, che così viene rimosso dai depositi tessutali, ed eliminato attraverso le urine. La terapia chelante con EDTA è diventata famosa, quando, nel 1989 un medico svizzero, Walter Blumer, pubblicò uno studio sul Journal of Advancement in Medicine, che intitolava: “Ninety Percent Reduction in Cancer Mortality after Chelation Therapy With EDTA” cioè “Il novanta per cento di riduzione della mortalità per cancro dopo la terapia chelante con EDTA.”

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